Vertigini è un termine usato per descrivere una gamma di sensazioni, come sentirsi senza equilibrio,…

Otite e colesteatoma: cosa sono?
Che cos’è l’otite?
L’otite è un processo infiammatorio dell’orecchio. A seconda della sede si distinguono in otiti esterne che interessano il condotto uditivo esterno note anche come otiti dei nuotatori e in otiti medie che interessano l’orecchio medio. L’otite media è la causa più frequente di richiesta di visita medica per i bambini ed è la causa importante di ipoacusia nei bambini. Negli adulti è meno frequente. Di solito si manifesta nelle stagioni invernale e primaverile.
L’otite provoca intenso dolore e abbassamento dell’udito che se si protrae a lungo, come può succedere nei bambini può causare difficoltà di apprendimento e persino ritardi di linguaggio. Per questo essa va curata in modo tempestivo. Raramente può diventare pericolosa se l’infezione si estende alle regioni vicine prima fra tutte la regione mastoidea (osso dietro l’orecchio) determinando una mastoidite.
Una volta diagnosticata, il medico ha a disposizione diversi farmaci per la cura dell’otite, gli antibiotici, necessari quando si sospetta una causa batterica, gli antinfiammatori, per togliere il dolore e il gonfiore, i decongestionanti nasali, se è associato un raffreddore, gli antistaminici, se concomitano disturbi allergici. Le terapie prescritte vanno completate anche se i disturbi scompaiono prima (in particolare il dolore) perché altrimenti si corre il rischio che l’infezione persista.
L’otite può richiedere un intervento chirurgico?
La maggior parte delle otiti si risolve spontaneamente o con le terapie mediche prescritte. Tuttavia ci sono dei casi nei quali può rendersi necessario un intervento chirurgico. Il più semplice, la miringotomia, consiste in un’incisione della membrana timpanica che permette la fuoriuscita delle secrezioni e l’attenuarsi del dolore. Nel caso dell’otite media secretiva che persiste da molto tempo alla miringotomia può seguire il posizionamento di un tubicino di ventilazione o drenaggio trans timpanico che permette all’aria di entrare nell’orecchio medio dal condotto uditivo esterno. Il tubicino a seconda del tipo può rimanere un periodo che varia da 6 mesi a 2 anni. Il posizionamento dei tubicini di ventilazione si accompagna nei bambini all’intervento di adenoidectomia infatti le adenoidi ipertrofiche possono essere causa di ostruzione tubarica e conseguente otite media secretiva. Se l’otite si complica con una mastoidite può essere necessario un intervento di mastoidectomia per drenare il pus raccolto nella mastoide
Ho sentito parlare di colesteatoma, che cos’è?
Il colesteatoma o meglio l’otite media cronica colesteatomatosa è una malattia caratterizzata dalla formazione patologica di una masserella che si può sviluppare nella cassa del timpano o, più raramente, in altre cavità dell’osso temporale. Esso consegue di solito a processi infiammatori suppurativi dell’orecchio medio con perforazione marginale della membrana del timpano: attraverso la perforazione l’epitelio che riveste il condotto uditivo esterno si insinua nella cassa del timpano, dove si accresce e matura formando una piccola massa di colore biancastro, detta appunto colesteatoma, la quale risulta costituita da cellule desquamate, detriti amorfi, goccioline di grassi, cristalli di colesterolo. Più raramente il colesteatoma è dovuto all’accrescimento di isolotti di epitelio di tipo epidermico, che per un’anomalia dello sviluppo è rimasto incluso nelle ossa del cranio. Il colesteatoma non va mai trascurato perché è potenzialmente molto pericoloso. Oltre a determinare una perdita uditiva trasmissiva per l’erosione degli ossicini può determinare una infezione dell’orecchio interno (labirintite) con conseguenti vertigini e perdita uditiva neurosensoriale, paralisi del nervo facciale ma anche meningite o ascesso cerebrale se l’infezione giunge o supera le meningi.
Come si cura il colesteatoma?
La terapia prevede l’asportazione chirurgica. L’intervento chirurgico eseguito per la cura si definisce Timpanoplastica e viene in genere eseguito in due tempi chirurgici distanziati da un anno di attesa. Nel I tempo si asporta il colesteatoma e si ricostruisce la membrana timpanica, nel II tempo si controlla che non siano rimasti residui di colesteatoma all’interno dell’orecchio e si ricostruisce la catena degli ossicini. Solo se si ha la sicurezza totale di asportazione completa del colesteatoma può essere sufficiente un solo intervento. All’intervento chirurgico devono seguire periodici controlli perché in alcuni casi il colesteatoma può riformarsi, spesso per il persistere delle stesse cause che hanno determinato l’insorgenza del colesteatoma primitivo.
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