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Direttore sanitario: Dott. Scarso Paolo | Rappresentante legale: Dott. Cartelli Alessandro
difesa contro covid-19

Cosa possiamo fare per prevenire la diffusione di COVID-19?

La cattiva notizia è che attualmente non esistono vaccini o farmaci contro il coronavirus. La buona notizia è che ci sono semplici comportamenti non farmacologici che sono estremamente efficaci nel prevenire la sua diffusione. COVID-19, come viene ufficialmente chiamato il virus, è una nuova versione del coronavirus, causa comune di raffreddori e influenze invernali che tutti noi abbiamo avuto. Questi virus invernali, compresa l’influenza, si diffondono con le goccioline emesse dalle vie respiratorie, fanno fatica a sopravvivere con un clima caldo o umido e hanno bisogno di un ospite vivente. Sono questi i fattori che ci consentono di limitare la diffusione della malattia e mantenerci in salute.

Le attuali raccomandazioni per controllare la diffusione di COVID-19 sono le stesse utilizzate per frenare la diffusione dell’influenza. Sono pratiche che dovremmo già seguire ogni inverno, indipendentemente dalla minaccia di una pandemia. Esse si dividono in tre categorie.

Buone pratiche personali

La prima e la più importante di queste pratiche è personale e riguarda tutte le cose che dovremmo fare ogni giorno. Durante tutta la stagione dell’influenza dovremmo coprirci il viso quando starnutiamo o tossiamo, lavarci spesso le mani e restare a casa quando ci ammaliamo in modo da non infettare gli altri. Queste sono misure comprovate per limitare efficacemente la diffusione di tosse invernale, raffreddore e influenza, e sono altrettanto importanti nella lotta contro il COVID-19. Le maschere per il viso, invece, non sembrano aggiungere molta protezione. Possono intrappolare alcune goccioline che trasportano particelle virali, ma diventano rapidamente sature e, a meno che non siano sigillate ermeticamente, non forniscono una protezione totale. Se si sceglie di usarne una, va buttata senza toccare la parte anteriore della maschera stessa e poi si devono lavare le mani.

Buone pratiche ambientali

La seconda categoria di interventi non farmacologici è ambientale. Anche se sembra che il virus COVID-19 sopravviva più a lungo dell’influenza, nessuno dei due è vitale per molto tempo al di fuori di un ospite vivente. Disinfettare oggetti molto utilizzati e ambienti pubblici con prodotti per la pulizia e disinfettanti è una buona pratica, ma il consiglio numero uno per prevenire i contagi non cambia: lavarsi le mani. Spesso e accuratamente, come nel caso delle consuete influenze stagionali. Paradossale sarebbe però utilizzare un cellulare non disinfettato. Appoggiato ogni giorno in decine di posti diversi, può arrivare a ospitare fino a dieci volte i batteri di un’asse del wc!

Buone pratiche sociali

La terza e ultima categoria riguarda le pratiche della società o le cose che facciamo come gruppo. Fondamentale è il “distanziamento sociale”, cioè limitare le nostre interazioni fisiche con gli altri e mantenere una distanza di almeno un metro da persone potenzialmente infette. Da qui la decisione del Governo di chiudere le scuole e raccomandare a coloro che possono, il telelavoro e di stare lontani dall’ufficio. Se possibile, evitare i luoghi pubblici, viaggi all’estero e spostamenti.